ESERCIZI INTERATTIVI

Da bambino avevo un sogno: essere un supereroe e salvare il mondo. Sono Andrea Manetti, e al Caffè Paradiso in provincia di Arezzo lo faccio ogni giorno con Illy. Un caffè buono da bere e da pensare, perché con il progetto “Pianeta venti” Illy riduce al minimo le emissioni, così, tazzina dopo tazzina, salvo un po’ il mondo.

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Gli prendono la bici: “Non arrestatelo”.

Torino.  Il sacerdote voleva soltanto riavere la sua bicicletta rubata un paio di giorni prima, non che il presunto ladro finisse nei guai: “La carità cristiana mi suggerisce di perdonarlo e io l’ho già perdonato. Non potete chiudere un occhio e lasciarlo andare?” Ma si sa, la legge è legge: non si cambia neppure davanti alle suppliche di un prete dal cuore troppo tenero.

Questa è la storia di uno che voleva una bici per spostarsi, non per rivenderla. E così, qualche giorno fa, ha arraffato una vecchia bicicletta Bianchi appoggiata contro un muro. Era di un sacerdote, che, quando si è accorto del furto, è corso alla polizia, invocando aiuto. “Datemi una mano, non so più come fare, ho 64 anni, mi serve per spostarmi!” Ma in città ritrovare una bicicletta rubata è come sperare di trovare il classico ago nel pagliaio. Quarantotto ore dopo, però, ecco il colpo di fortuna. Una pattuglia in via Cottolengo durante il solito giro di routine, ha notato un giovanotto che pedalava spedito. I poliziotti hanno pensato subito a don Antonio e hanno fermato il ragazzo. In commissariato gli hanno fatto mille domande: “Dove l’ha presa questa bicicletta? Ma è davvero sua?” Poi hanno avvisato don Antonio e la Bianchi è ritornata al legittimo proprietario. Quando i poliziotti gli hanno spiegato che per il ladro era pronta una denuncia per ricettazione, il sacerdote ha detto: “Sono un uomo di Chiesa, l’ho già perdonato, fatelo anche voi. Non voglio che finisca nei guai. Non potete lasciarmi con questo peso sullo stomaco”. Quasi con le lacrime agli occhi ha cercato di convincere il dirigente del commissariato, ma vista inutile ogni insistenza, alla fine si è arreso. Sull’ingresso del commissariato ladro e sacerdote si sono incontrati.

“Buona fortuna, figliolo…”

“A presto padre, arrivederci”.

(Tratto e adattato da La Stampa, febbraio 2002)

Vocabolario

• il sacerdote – priest
• rubata – stolen (infinitive: rubare)
• finisse nei guai – to get in trouble (inf. finire nei guai)
• carità – mercy, kindness (also: charity)
• perdonare – to forgive
• chiudere un occhio – to turn a blind eye (lit. to close an eye)
• la legge – the law
• il prete – priest
• mi serve – ne ho bisogno (I need it – inf. servire)
• spostarsi – to move about
• arraffare – to steal; to grab
• si è accorto – he realized (inf. accorgersi)
• il furto – the theft
• la polizia – the police
• l’ago nel pagliaio – the needle in the haystack
• il colpo di fortuna – stroke of luck
• hanno fermato – they stopped (inf. fermare)
• il proprietario – the owner
• la denuncia per ricettazione – charge for the handling of stolen goods
• il peso sullo stomaco – weight on one’s chest (lit. weight on the stomach)
• si è arreso – he gave up (inf. arrendersi)
• sull’ingresso – at the entrance

Quelle impronte fossili di grandi rettili sull’Altopiano della Gardetta.

Un viaggio nella storia in un territorio di grande importanza naturalistica. La rivista Peer J ha pubblicato i risultati di una scoperta sull’Altopiano della Gardetta, nelle Alpi Occidentali, che da tempo affascina e suscita curiosità. Si tratta di impronte fossili lasciate 250 milioni di anni fa da grandi rettili preistorici simili a coccodrilli. Il ritrovamento a 2200 metri di altitudine. Una zona dove attualmente c’è molta neve. Geologi e paleontologi del Muse (Museo delle Scienze di Trento), dell’Istituto e Museo di Paleontologia dell’Università di Zurigo e delle Università di Torino, Roma Sapienza e Genova hanno pubblicato la scoperta.

«È stato molto emozionante notare le impronte, che sono eccezionalmente preservate e con una morfologia talmente peculiare da averci consentito la definizione di una nuova specie, l’Isochirotherium gardettensis». Il paleontologo Massimo Bernardi del Muse sottolinea che questi ritrovamenti testimoniano la presenza di rettili di grandi dimensioni in un luogo e un tempo geologico che si riteneva caratterizzato da condizioni ambientali inospitali. Le rocce che preservano le impronte della Gardetta dimostrano che quest’area non era totalmente inospitale alla vita come proposto in passato. «Non è possibile conoscere con precisione l’identità dell’organismo che ha lasciato le impronte che abbiamo attribuito a Isochirotherium gardettensis, ma, considerando la forma e la grandezza delle impronte, e altri caratteri anatomici ricavabili dallo studio della pista, si tratta verosimilmente di un rettile di notevoli dimensioni, almeno 4 metri» ha rimarcato il paleontologo Marco Romano della Sapienza Università di Roma. […]

 (Tratto e adattato da La Stampa, 14 gennaio 2021)

Salvini e quella foto con la maglietta degli ultrà di estrema destra.

Prima il giubbotto d’ordinanza di CasaPound Italia, sfoggiato allo stadio Olimpico, adesso la t-shirt di una linea ultrà di estrema destra: “Offence best defence”. Matteo Salvini deve avere un debole per l’abbigliamento usato dai militanti neofascisti. Nel post pubblicato ieri sera che lo ritrae a giocare a flipper in un bar, il ministro dell’Interno indossa una maglietta verde con appunto la scritta (bianca) “Offence best defence” (“offendere è la miglior difesa”). Ieri, 29 luglio, era anche il giorno del compleanno di Benito Mussolini, e Salvini ha twittato la frase – con citazione del duce – “tanti nemici tanto onore”. Frase che ha sollevato polemiche.

Sarà un caso o chissà cosa, sta di fatto che la nuova t-shirt di Salvini è venduta da “Supporter boutique”. Che cos’è? Un portale on line specializzato in abbigliamento ultrà per gruppi di estrema destra di tutta Europa. Tra i berretti in vendita ce n’è uno con croci celtiche e il simbolo degli Skrewdriver, gruppo musicale anni ’80 che ha dato vita alla rete neonazista Blood&Honour. E poi altre t- shirt, felpe, giubbotti, spillette dal significato e dai simboli “inequivocabili”.

(Tratto e adattato da Repubblica, 30 luglio 2018)